Svezia: quando i vestiti H&M producono energia pulita

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Bruciare vestiti inutilizzabili per ottenere energia. È quello che sta succedendo in Svezia: la società H&M ha deciso infatti di donare dei capi di abbigliamento ad una centrale elettrica con lo scopo di produrre energia rinnovabile senza il costante utilizzo del carbonio e di altri materiali dannosi per l’ambiente e per la nostra salute.

Una scelta inconsueta

Siamo in Svezia, presso la centrale elettrica di Vasteras, a 100 km a Nord di Stoccolma. I responsabili dell’impianto hanno deciso di instaurare una collaborazione con l’azienda scandinava H&M, noto marchio di abbigliamento, di successo anche in Italia. La casa produttrice dona vestiti inutilizzati all’impianto, che se ne serve per produrre energia priva di combustibili fossili. Una scelta davvero insolita: basti pensare che questa centrale fornisce energia da 50 anni a circa 150.000 mila abitazioni. In passato venivano utilizzati materiali dannosi come il carbonio, adesso, invece, capi d’abbigliamento e immondizia proveniente da diversi stati d’Europa.

Qual è l’obiettivo

L’obiettivo dell’impianto è utilizzare sempre meno materiali ricchi di CO2 e dannosi per l’ambiente. Entro il 2020, infatti, la Svezia si è impegnata ad eliminare progressivamente l’uso di fonti inquinanti per il fabbisogno energetico. Ma il buon esempio è rappresentato ancor più dalla società H&M, che ha tenuto subito a specificare di non aver bruciato nessun vestito potenzialmente utilizzabile dai clienti, bensì quelli contenenti muffa o eventuali altri materiali che non rispettavano le rigide regole della società.

I primi risultati si vedono

Si stima che, nel 2017, siano stati bruciati più di 15 milioni di tonnellate di vestiti targati H&M e oltre 400.000 tonnellate di spazzaturadi cui la centrale elettrica si serve per produrre sempre più energia pulita. La Svezia è già famosa per la sua battaglia contro le energie non rinnovabili: difatti, attraverso l’espansione dell’idroelettrico e dell’energia eolica, il Paese scandinavo conta di diventare entro i prossimi 3 anni la prima nazione al mondo priva di combustibili fossili.

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