La transizione elettrica a quattro ruote

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L’automobile elettrica è ormai una realtà che vive di vita propria, nel nostro Paese: le immatricolazioni nel 2021 hanno registrato circa 120.000 unità. Da un lato il mercato offre sempre più modelli tra cui scegliere, dall’altro le politiche di incentivi sembrano aver funzionato, aiutando il diffondersi di questa tecnologia.

La tendenza sembra incontrovertibile, e con ogni probabilità dobbiamo aspettarci un futuro prossimo in cui gli unici veicoli in circolazione saranno quelli alimentati da batterie. Ma quando accadrà? Le politiche occidentali spingono verso una transizione elettrica vista ormai come necessaria, per la salute del nostro pianeta.

Dall’altro lato della barricata, la filiera dell’automobile come la conosciamo attualmente sembra mostrare più di una remora, davanti a un cambiamento così radicale. Quello che cambierà sarà l’intero paradigma industriale, una specie di rivoluzione copernicana da eseguire in tempi strettissimi.

Auto 100% elettriche, quando?

Entro quando dobbiamo aspettarci lo switch off dei motori a combustione? I produttori sono stretti nella morsa delle restrizioni sulle emissioni da un lato, e le opportunità di business di un mercato in forte crescita dall’altro. Gli Stati si stanno muovendo in questa direzione, ma in maniera disomogenea. Le Case rispondono per noi, annunciando piani di transizione piuttosto strutturati. Ecco come si comporteranno i Marchi più blasonati nel prossimo futuro.

Gli svedesi di Volvo hanno fissato al 2040 lo stop alla produzione di motori endotermici. Volkswagen arriverà al punto entro il 2035, mentre Toyota già da quest’anno propone solo auto ibride, elettriche e a celle combustibile alimentate da idrogeno. Sempre in Giappone, Honda vede il traguardo del 100% elettrico non prima del 2040.

Peugeot prevede di affiancare a ogni motore tradizionale, una variante elettrica al massimo entro il 2024. Opel dal 2028 produrrà auto ibride ed elettriche, mentre Mini entro il 2030 produrrà solo veicoli elettrici. Mazda, per la stessa data, prevede il 25% di veicoli elettrici, con il restante 75% ibrido. Hyundai e Kia entro lo stesso anno proporranno vetture elettriche per il 40% del listino.

Per Porsche le cose sembrano essere più complicate. La Casa tedesca non può rinunciare ai performanti motori delle 911, modello trainante a livello commerciale. Entro il 2030, a Stoccarda almeno l’80% dei motori sarà ibrido.

Jaguar sembra spingere più forte verso il verde, con una produzione esclusivamente elettrica già a partire dal 2025. Ford seguirà la stessa strada ma cinque anni più tardi, e solo per il mercato europeo. Mercedes, che con Smart vende già un significativo numero di modelli elettrici, non ha ancora annunciato l’addio della motorizzazione tradizionale.

In Fiat, la fusione con i francesi di Stellantis garantirà un travaso di tecnologie tale da spingere verso la completa elettrificazione non oltre il 2030. Citroën proporrà la sua linea più alta, a marchio DS, in configurazione full Electric nel 2024, mentre BMW prevede per il 2023 un pareggio tra motori a combustione e veicoli elettrici o ibridi. Audi infine, ha annunciato che a partire da l2026 produrrà esclusivamente auto elettriche o ibride. Lo switch off dei motori a combustione interna è previsto invece per il 2033.

Annunci altisonanti che devono fare i conti più di una criticità, riguardo dettagli quali approvvigionamento di energia elettrica e distribuzione di punti di ricarica. Quasi nessuno degli Stati europei, ad oggi, può vantare indipendenza energetica e capacità produttive tali da poter sostenere una mobilità 100% elettrica.

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