Come smaltire i calcinacci di una ristrutturazione edile

ristrutturazione

Prima di effettuare un lavoro di ristrutturazione edile è molto importante conoscere le normative relative allo smaltimento dei calcinacci. Non si può pensare di disfarsene gettandoli in aperta campagna o in un cassonetto della spazzatura. Esistono delle leggi ben precise che occorre osservare scrupolosamente onde evitare di incorrere in sanzioni salate. La legge non ammette ignoranza.

Come smaltire, quindi, i calcinacci?

Chiariamo, prima di tutto, cosa si intende per ‘calcinacci’. La legge stabilisce che in questa definizione sono inclusi mattoni, cocci, pietre, residui di intonaco, di cemento, di piastrelle rotte o tagliate. Come potete notare, in questo gruppo non sono inclusi rifiuti in metallo, materiale isolante o di altro genere. Ciascuna tipologia di rifiuti ha un suo codice e il rispettivo processo di smaltimento. Secondo le normative europee per lo smaltimento, i calcinacci hanno il codice 170107.

DI CHI E’ LA RESPONSABILITA’ DI SMALTIRE I CALCINACCI?

Secondo il Testo unico sull’Ambiente (decreto legislativo n. 152 del 2006), lo smaltimento dei calcinacci è a carico di chi effettua i lavori di ristrutturazione. Quindi, se i lavori vengono effettuati autonomamente, ovvero da un privato, sarà questi a doversi occupare dello smaltimento dei calcinacci. Se invece viene assunta un’impresa edile sarà quest’ultima a doversene occupare.

Sia in un caso che nell’altro, le normative per lo smaltimento corretto non cambiano. Lo stesso decreto, infatti, prevede che la persona (o la ditta) che si occuperà di effettuare lo smaltimento dovrà preoccuparsi di richiedere la documentazione che attesti il corretto smaltimento dei calcinacci. Questo perché, in caso di ispezione, anche a lavori ultimati, tale documentazione permetterà di accertare che lo smaltimento è stato fatto nel rispetto delle norme vigenti.

QUALI SONO NORMATIVE PER LO SMALTIMENTO DEI CALCINACCI?

Dove si buttano, quindi, i calcinacci? Secondo quanto stabilisce la normativa, dipende dal quantitativo di calcinacci. Se, per esempio, la quantità di materiale prodotto è limitato, è possibile portarlo autonomamente all’isola ecologica più vicina e inserirlo negli appositi cassoni. Se invece si tratta di un quantitativo consistente sarà necessario portarlo in una discarica. Notate: mai, in nessun caso, i calcinacci si buttano nel cassonetto della spazzatura (nemmeno quando si tratta di modeste quantità). 

A CHI RIVOLGERSI PER SMALTIRLI CORRETTAMENTE?

Se intendiamo effettuare dei lavori di ristrutturazione di una certa consistenza la soluzione migliore è rivolgersi a una ditta specializzata nel ritiro e smaltimento dei calcinacci. Di solito queste aziende sono molto competenti e si occupano sia del ritiro a domicilio che dello smaltimento. Queste ditte sono iscritte all’albo nazionale, per cui potete affidarvi tranquillamente a loro per questo servizio.

In accordo con la ditta potrete decidere di affittare da loro un cassone scarrabile e caricare voi stessi i sacchi contenenti i calcinacci. In questo caso la ditta si occuperà di venire a ritirarli e trasportarli alla discarica. Altrimenti la ditta si occuperà sia di caricare i sacchi che di trasportarli al centro di raccolta specializzato. 

Dove buttare i calcinacci, quando si procede a una ristrutturazione edile, non è una cosa da prendere sotto gamba. È vero che nell’ottica del risparmio, uno potrebbe pensare di fare tutto da sé. Tenete presente però che, se ci si dovesse sbagliare nello smaltimento dei calcinacci, o si abbandonino volontariamente scatta la responsabilità penale che prevede condanne da 3 mesi a 2 anni a seconda della pericolosità dei rifiuti abbandonati.

Se volete esseri sicuri di effettuare lo smaltimento nel modo corretto ed evitare il rischio di incorrere in sanzioni salate, la soluzione migliore è rivolgervi a una ditta specializzata nel settore.

Lascia un commento