Differenza tra ora solare e ora legale: tu sai qual è?

differenza tra ora solare e ora legale

Nel giro di qualche settimana avverrà il fatidico spostamento delle lancette dell’orologio e mai come in questo caso ci si chiede: ma qual è la differenza tra ora solare e ora legale? C’è chi vuole abolirle e chi non le sopporta poiché ne accusa la stanchezza, ma ciò che è certo è che l’ora solare e quella legale fanno davvero bene alla salute del nostro pianeta. Ma per quale motivo nello specifico?
Per scoprirlo è necessario prima scoprire qual è la differenza tra ora solare e ora legale.

Differenza tra ora solare e ora legale: ora legale

L’ora legale è quella che comunemente chiamiamo ora estiva. Le lancette dell’orologio si spostano solitamente un’ora in avanti e si usufruisce di un’ora di luce in più e di un’ora di sonno in meno. Solitamente entra in vigore l’ultima domenica di Marzo e termina l’ultima domenica di Ottobre. Grazie anche a questo cambio di lancette, le giornate ci appaiono più lunghe, si usa meno luce artificiale e di conseguenza si risparmia maggiore elettricità in casa. Negli ultimi anni, infatti, il risparmio energetico in Italia si è aggirato intorno ai 6 milioni di kW orari, per un guadagno di quasi un milione di euro.

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Differenza tra ora solare e ora legale: ora solare

L’ora solare, invece, è quella invernale ed entra in vigore da Ottobre a Marzo. Questa volta, le lancette dell’orologio si spostano un’ora indietro e si usufruisce di un’ora in più di riposo. In diversi Paesi dell’Unione Europea l’ora legale è stata abolita e per un motivo principale: portando le lancette indietro di 60 minuti ci si avvale di poca elettricità al mattino poiché fa luce prima ma arriva prima anche il buio durante il pomeriggio. Di conseguenza. non si risparmia poi così tanta elettricità.

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Questo cambio verrà abolito?

In un sondaggio della Commissione Europea effettuato a Luglio e ad Agosto scorso, è stato chiesto ai cittadini cosa ne pensano dell’abolizione del cambio tra ora solare e quella legale. L’80% si è mostrato a favore ed i Paesi più concordi sono stati Germania ed Austria. Nonostante ciò, non è ancora previsto nessun cambiamento: per il presidente della Commissione Juncker non si può ignorare il pensiero dei cittadini ma tuttavia è bene che ogni Paese europeo scelga per sé.

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