Audit energetico: che cos’è e come valutare l’efficienza energetica

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L’audit energetico, o diagnosi energetica, si riferisce a tutte le tipologie di controlli, perizie e analisi che vengono effettuate su un immobile al fine di valutare come e dove viene effettuato il consumo energetico dell’edificio. In particolare, l’audit energetico serve per individuare in modo dettagliato la qualità e la quantità di energia consumata per l’alimentazione degli elettrodomestici, per l’illuminazione, il riscaldamento e il raffreddamento dello stabile.

Oltre a stimare le modalità e l’efficienza del sistema energetico di un edificio, l’audit energetico rappresenta la prima, fondamentale fase di un processo di efficientamento energetico poiché rappresenta la situazione di partenza del quadro normativo e tecnico da cui partire per implementare nuove soluzioni di consumo.

Audit energetico: cosa dice la legge

Le indicazioni operative su come eseguire un audit energetico sono fornite dall’articolo 8 del D. Lgs. n. 102 del 4 luglio 2014, che specifica come “Le grandi imprese eseguono una diagnosi energetica, condotta da società di servizi energetici, esperti in gestione dell’energia o auditor energetici e da ISPRA relativamente allo schema volontario EMAS, nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale entro il 5 dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni”. La legge specifica anche che l’ente ENEA è assunto come organo di controllo ed, eventualmente, sanzionatorio delle ottemperanze a quanto prescritto.

L’obiettivo di razionalizzazione energetica deve essere perseguito secondo le modalità di attuazione specificate nell’articolo 7 della direttiva 2012/27/UE

Come fare l’audit energetico

L’attività di audit energetico si basa sul reperimento di dati relativi allo stabile in esame, raccolti principalmente tramite le fatture e/o le bollette. Le misurazioni più dettagliate e che forniscono informazioni più precise vengono quindi inserite all’interno di uno specifico Piano di Azione, il quale funga da base di partenza per la compilazione di un report di diagnosi energetica, prima fase del progetto di riqualificazione dello stabile.

Chi esegue l’audit energetico

La diagnosi energetica è effettuata da figure professionali definite Esperti in Gestione dell’Energia. I requisiti generali per la qualificazione professionali sono specificati dalla norma UNI CEI 11339:2009, la quale specifica che l’EGE è quel “soggetto che ha le conoscenze, l’esperienza e la capacità necessarie per gestire l’uso dell’energia in modo efficiente“.

Altra professionalità autorizzata a compiere l’audit energetico sono è quella delle ESCo (Energy Service Company), la cui definizione normativa è contenuta all’interno del Decreto legislativo 115/2008.

Audit energetico: per chi vale l’obbligo

Il quadro normativo vigente specifica anche quali siano le realtà aziendali chiamate ad ossequiare tali disposizioni. In particolare, l’obbligo si riferisce a due macro-categorie di società:

1. Le imprese energivore, secondo quanto chiarito da D.Lgs. n. 83/2012 e D.M. n. 05.04.2013; ovvero, le realtà in cui si sia riscontrata la compresenza di due fattori, cioè:
– aver consumato, nell’arco dell’anno in esame, almeno 2,4 GWh di energia elettrica o non elettrica per lo svolgimento delle proprie attività produttive;
– presentare un rapporto tra costo effettivo totale di energia e fatturato pari o superiore al 3%.

2. Le Grandi Imprese, ovvero le società con:
– almeno 250 dipendenti
– un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro o un bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro.

In caso di inosservanza degli obblighi, sono previste sanzioni comprese tra i 4.000 e i 40.000 euro.

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