Collettore solare termico sottovuoto: funzionamento

collettore solare termico sottovuoto

Il collettore solare termico sottovuoto è una tecnologia all’avanguardia del comparto rinnovabili che ha trovato ampia diffusione, in particolare, nei Paesi del Nord Europa, mentre in Italia resta poco nota e impiegata. I collettori termici consistono in pile di tubi di vetro disposti parallelamente che racchiudono al proprio interno un secondo tubo dello stesso materiale, ricoperto di una specifica vernice dalle colorazioni scure, ideale per attirare i raggi del sole.

Collettore solare termico sottovuoto: funzionamento

Tra il tubo esterno e quello interno della tecnologia si forma uno spazio, un vuoto appunto, che funge da isolante termico. In tal modo, viene raggiunto un duplice risultato: da una parte, il sistema si rivela più sicuro e resistente all’usura e, dall’altro, la dispersione termica viene fortemente limitata. Oltre al doppio tubo concentrico, il sottovuoto si serve anche di specifici specchi, definiti riflettori, che consentono di concentrare al meglio l’intensità dell’energia solare. Si stima che l’utilizzo di collettori termici sottovuoto con riflettore permetta di abbattere i consumi domestici del 40% mentre la destinazione a uso sanitario gioca di una riduzione dei consumi che può raggiungere, con i sistemi più moderni, l’80%.

Tubi sottovuoto e piani vetrati

Il collettore solare termico sottovuoto rappresenta la prima alternativa alla più comune soluzione dei collettori a piani vetrati. Entrambe le tecnologie sono pensate per la produzione di acqua calda, utilizzabile in ambito domestico o aziendale, e per uso sanitario, fornendo però prestazioni dissimili.

I piani vetrati presentano costi d’acquisto e di installazione inferiori a quelli imposti dal sottovuoto, a fronte tuttavia di una minor quantità di energia prodotta. Il collettore solare termico sottovuoto è in grado di raggiungere temperature anche superiori ai 100 gradi, contro i circa 95 gradi del sistema più economico; inoltre, il livello di efficienza raggiunto tramite tubi sottovuoto è mediamente del 20% superiore rispetto a quello della tecnologia dei piani.

Collettore solare termico sottovuoto: i vantaggi pratici

Se il collettore solare termico sottovuoto si è diffuso in particolar modo nelle realtà del Nord Europa, la ragione è facilmente intuibile: si tratta, infatti, di una tecnologia capace di performare al meglio anche in condizioni di illuminazione ridotte e persino con temperature al di sotto dello 0. I costi di realizzazione e implementazione funzionale sono superiori rispetto a quelli del piano vetrato, a fronte di una resa preferibile per quantità di energia prodotta e capacità di resistere all’obsolescenza tecnica.

Dal punto di vista della gestione degli spazi, poi, i collettori sottovuoto si dimostrano più agevoli da gestire, essendo di dimensioni più ridotte rispetto ai piani.

Un’analisi più approfondita della tecnologia sottovuoto

Il vero punto di debolezza della tecnologia rinnovabile sottovuoto sta negli alti costi di acquisto e manutenzione. L’investimento trova così evidente giustificazione in contesti caratterizzati da un basso apporto di energia solare, nelle località in cui l’irraggiamento è limitato e nella stagione invernale.

In ambienti come quello italiano, dove l’apporto dei raggi solari è costante e intenso, l’investimento trova meno giustificazioni pratiche, data la possibilità di provvedere al fabbisogno domestico o condominiale anche utilizzando tecnologie meno costose.

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