Car Sharing: Didi è sempre più in espansione, trema Uber

Didi Chuxing

Non bastassero i problemi ai vertici del management, le grane normative e gli scandali legati a forniture di veicoli difettosi, Uber continua a non trovare pace e, ora, persino la sua leadership di mercato, da sempre considerata solida e inviolabile, ora barcolla pesantemente, ‘Colpa’, se così vogliamo dire, di Didi Chuxing, la compagnia cinese di car sharing nata nel 2012 che, ormai da mesi, ha lanciato con risolutezza la sfida al colosso americano. Il mercato rischia seriamente di cambiare padrone e Uber ha poco da stare tranquillo.

A minare dalle fondamenta il primato di Uber sono due nuove partnership commerciali che il competitor asiatico ha stretto negli ultimi giorni con altri e tanti rivali del settore car sharing. Collaborazioni che mandano un segnale forte: il mercato si muove, si evolve e, presto, potrebbe riscrivere le proprie regole di potere interne.

Didi Chuxing e Taxify

Didi Chuxing, leader assoluto del car sharing in Cina, ora guarda al mercato globale. In quella direzione va interpretata la nuova partnership commerciale che il gigante Made in China ha stretto con Taxify, altro player del segmento di mercato presente in Africa e molto forte anche sulla scena dell’Est Europa. Didi investirà liquidità importante per aiutare la società estone a estendere la propria presenza e a migliorare i supporti tecnologici a disposizione dei propri utenti e driver.

Taxify può già contare su un bacino di 2,5 milioni di utenti e su una rete consolidata di driver provvisti di regolare licenza e ora, grazie all’apporto di denaro cinese, si prepara a consolidare la propria presenza sia sulla scena europea e sia su quella africana. L’obiettivo, per stessa ammissione del CEO di Didi, è quello di irrobustire l’asse sui mercati europeo, asiatico e africano, raggiungendo quelle zone che, ad oggi, sono ancora deboli. Al contempo, si prevedono significative implementazioni tecnologiche utili a rendere il servizio sempre più accessibile ed efficiente.

Didi Chuxing e Careem

L’altro sodalizio appena sancito è quello che lega a doppio filo Didi Chuxing con Careem, compagnia degli Emirati Arabi con sede a Dubai che offre il servizio di car sharing in 36 città del Medio Oriente e presente con le sue flotte anche nel Nord Africa e nel sud dell’Asia. Careem conta circa 12 milioni di iscritti alla piattaforma e un network di 250.000 autisti. Anche qui, il supporto di Didi interesserà soprattutto le infrastrutture e riguarderà, in particolare, lo sviluppo di soluzioni di artificial intelligence, orientate a rendere sempre più funzionali e qualitativamente avanzati i servizi della compagnia. Secondo Mudassir Sheikha, CEO di Careem, presto la compagnia sarà in grado di garantire la copertura del servizio al 60% della popolazione mondiale. Uber non può certo dormire sonni tranquilli: la sua posizione di leader, conservata in pratica sin dalla sua nascita nel 2009, non è mai stata così a rischio come oggi.

Lascia un commento