Impatto ambientale del petrolio in mare ed effetti

petrolio in mare

L’Impatto ambientale del petrolio in mare ha delle conseguenze irreversibili per il pianeta. L’oro nero viene utilizzato per produrre materiali plastici, per riscaldare le abitazioni, ma soprattutto come carburante per alimentare aeroplani, automobili, camion, ecc. Anche se i prodotti petroliferi rendono la vita più facile, la ricerca, la produzione e lo spostamento del petrolio greggio possono avere effetti disastrosi sull’ambiente, in particolar modo per l’ecosistema marino.

Impatto ambientale del petrolio in mare: le fuoriuscite di petrolio

Le tecniche sismiche utilizzate per trovare petrolio sotto il pavimento dell’oceano possono danneggiare i pesci e i mammiferi marini. La maggior parte delle fuoriuscite di petrolio è il risultato di incidenti nei pozzi petroliferi o sulle condotte di navi, treni e autocarri che spostano petrolio dai pozzi alle raffinerie.

Le fuoriuscite di petrolio contaminano il suolo e l’acqua e possono causare devastanti esplosioni ed incendi. Per tale ragione, sono in continuo sviluppo norme, regolamenti e procedure per ridurre il potenziale rischio di incidenti e per ripulire le fuoriuscite quando si verificano.

Impatto ambientale del petrolio in mare: quale provoca maggior danno?

L’impatto ambientale del petrolio in mare provoca un effetto completamente diverso sull’ecosistema a seconda del tipo di greggio fuoriuscito. Tuttavia, non è così facile definire quale genere sia peggiore.

Prima di tutto, occorre distinguere tra oli “leggeri” e “pesanti”. Gli oli combustibili, come la benzina e il diesel, sono catalogati tra gli oli “leggeri”. Tale tipologia evapora in modo relativamente rapido, per cui di solito non rimane a lungo nell’ambiente acquatico (in genere non più di pochi giorni). Tuttavia, mentre gli oli leggeri sono presenti, sono esposti ad un altissimo rischio di infiammarsi ed esplodere in qualsiasi momento. Molti oli leggeri sono tossici e possono uccidere gli animali e le piante con cui entrano a contatto, oltre ad essere pericolosi anche per gli esseri umani che respirano i loro fumi.

Al contrario, gli oli molto “pesanti” (come il petrolio utilizzato per alimentare le navi) possono persistere nell’ambiente per mesi o addirittura anni se non rimossi in tempo. Anche se questi oli possono essere molto persistenti, essi sono generalmente meno tossici di quelli leggeri. Tale tipologia rappresenta una minaccia se raggiunge le piume degli uccelli, che possono morire di ipotermia, in quanto perdono la capacità di mantenersi caldi. Dopo giorni o settimane, alcuni oli pesanti si indurranno, diventando molto simili a una superficie stradale asfaltata. In questo stato indurito, gli oli pesanti rappresentano un danno inferiore per gli animali e piante che vengono a contatto con loro.

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