Cos’è la Xylella: conoscere il nemico per combatterlo meglio

Cos'è la Xylella

Scoppiata nel 2015, la Xylella fastidiosa è diventata ben presto la bestia nera delle coltivazioni degli ulivi del Salento. Molti i paesaggi deturpati a causa del batterio che colpisce in particolar modo ulivi e viti. L’entità del problema è di difficile valutazione. Tra i dati che circolano, si può dire che circa il 10% delle piantagioni risulta colpito dalla malattia. In termini numerici, si parla di più di un milione di alberi in tutto il Salento.

Ma cos’è la Xylella? Quali sono i sintomi della malattia? Esiste un metodo per combatterla?

Cos’è la Xylella?

La Xylella fastidiosa è un batterio non sporigeno: ciò significa che la sua diffusione avviene tramite degli insetti vettori che acquisiscono l’agente patogeno da una pianta e la diffondono in altre piante sane. La Xylella colpisce più di 150 patologie di piante, ma in particolar modo tende a diffondersi in ulivi e viti.

Secondo gli esperti, questo tipo di batterio è molto comune in Costa Rica ed altri Paesi sudamericani. Per questa ragione, la domanda di molti è: in che modo questo batterio è riuscito a raggiungere la Puglia, se la sua provenienza è così lontana? È difficile fare ipotesi, l’unica cosa certa è che il primo focolaio del batterio si è verificato nel 2010 a Gallipoli, in un vivaio che importa diverse piantagioni all’estero. Si presume, perciò, che l’agente patogeno possa essere arrivato in Italia a causa dell’importazione di alcune di quelle piante.

I sintomi

I sintomi sono simili a quelli di molti altri generi di malattie delle piante. Il meccanismo d’attacco è semplice: l’agente patogeno viene assimilato dalla pianta, si moltiplica nei suoi vasi conduttori e inizia il processo di diffusione tramite l’ostruzione dei vasi linfatici. Successivamente, si genera una sorta di gel che impedisce lo scorrimento dell’acqua e delle sostanza nutritive in tutta la costituzione della pianta. Il primo sintomo è la seccatura di rami isolati della chioma. Successivamente si seccano branchie intere e infine l’intero albero. Altri sintomi possono essere un ridotto sviluppo della crescita dei rami o un imbrunimento del loro legno interno.

Esistono delle cure?

Nonostante il batterio sia conosciuto da più di un secolo, ad oggi, non ci sono delle terapie efficaci per curare la piante ormai malate. La soluzione adottata in Puglia è stata quella del contenimento: si è tentato di eradicare gli alberi malati e, in via precauzionale, anche quelli sani adiacenti ad essi. Questo genere di politica è stata oggetto di diverse critiche da parte della popolazione salentina, fortemente legata al territorio e contraria all’abbattimento degli ulivi sani, sia per questioni culturali che economiche (la Puglia è la prima regione italiana per produzione di olio d’oliva). Scientificamente, sono stati intrapresi diversi percorsi per trovare un rimedio alla malattia ma, ad oggi, non è stata elaborata alcuna reale soluzione.

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